Una signora canadese spazza le foglie cadute dagli alberi davanti a casa sua a Toronto.
Il suo vicino, un avvocato spiritoso di nome Sam passa davanti alla casa della signora, la guarda e scherzando, ma non troppo, le suggerisce di non farsi vedere con la scopa di saggina in mano per non alimentare la sua fama di strega cattiva del quartiere.
Margaret Atwood un’antenata strega l’ha avuta davvero, Mary Webster, accusata di stregoneria nel New England puritano, scampata all’impiccagione, risponde al vicino che “non è poi così male essere etichettata come strega, perché la paura ispira più rispetto dell’ammirazione”.
-eheheheheh-
E’ questo l’incipit della puntata del podcast “Morgana” di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri dedicata a Margaret Atwood. (E se non lo avete ancora ascoltato vi consigliamo vivamente di farlo!)
Del resto che risposta aspettarsi da una donna che porta nel suo cognome il legno, simbolo di abilità, adattabilità e indipendenza?
Le persone legno sono quelle che avanzano dritte nel mondo, lottando contro ogni tipo di avversità per superare i propri limiti.
E poi a dire il vero Margaret Atwood, scrittrice canadese di fama internazionale (ha scritto più di 15 romanzi) è affascinante per giunta.
Da due suoi romanzi “Il racconto dell’ancella” e “L’altra Grace” sono state tratte due serie TV di grande successo di pubblico.
E noi, Le Paroliere, il gruppo di lettura della Sartoria, l’abbiamo scelta per conoscerla meglio e per entrare coralmente nelle sue narrazioni.
Le sue storie hanno sempre come protagoniste donne, per lo più donne senza diritti, che vivono in realtà distopiche, del passato, che di solito non offrono mai nulla di buono per loro.
Ne “Il racconto dell’ancella”, romanzo distopico, le donne vivono (nel futuro) in una società teocratica, nella quale i compiti delle donne sono la cura della casa e il partorire i bambini, non dei propri mariti ma di quelli ricchi e potenti delle altre.
Ne “L’altra Grace”, romanzo ispirato a una storia vera ambientato nel Canada della metà dell’ottocento, Grace è una giovane domestica sottoposta a processo perché accusata di aver ammazzato moglie e marito presso i quali prestava servizio.
Lo sguardo insistente di Margaret Atwood sulle donne, su i loro diritti negati, lsulla loro posizione subalterna rispetto agli uomini, la loro ribellione accompagnata dal tentativo di sovvertire l’ordine costituito, a loro decisamente sfavorevole, fa della Atwood una scrittrice femminista?
Per la verità la scrittrice canadese si è più e più volte interrogata su questo, ha sempre risposto dichiarando di essere nata troppo tardi per il primo femminismo, quello storico che lottava per il suffragio universale, e troppo presto per il secondo, evitando così di esprimersi con chiarezza in merito.
Possiamo tuttavia affermare con certezza che le donne, i loro diritti, il modo in cui possono liberarsi, se possono liberarsene, dalle costrizioni delle catene maschiliste rappresentano figure e temi cari alla Atwood, intorno ai quali non si è per ora ancora stancata di indagare.
Ed è per questo motivo che le Paroliere hanno apprezzato la scelta di conoscerla più da vicino leggendo i suoi libri.